venerdì 9 dicembre 2011

Note sulla quarta finnziaria Italiana del 2011


Ci risiamo, è cambiato il governo, ma non è cambiato: finanziaria basata su aumenti delle tasse, tagli dei servizi, tagli allo stato sociale. Il tutto è in perfetta continuità’ con il passato recente degli ultimi 20 anni [i disastrosi governi Berlusconi/Tremonti/Bossi]. Non poteva che essere cosi’ siamo passarti da un governo di padroni ad un governo di dirigenti bancari.
Che cosa comporterà quest’approccio? Si sa gia’ perché siamo alla quarta finanziaria dell’anno: riduzione del PIL [si parla ufficialmente del -0,5% ma saranno di piu’], riduzione dei posti di lavoro, contrazione degli investimenti e dei consumi, aumento del debuto pubblico e necessita’, com’è già previsto, di una nuova finanziaria a marzo del 2012. Anche in quel caso, sono certo, si userà lo stesso approccio.
Oggi si dice che con questa finanziaria la pressione fiscale sale al 45% il che non è vero in quanto a questo 45% e’ necessario aggiungere il 9% di RAL che va per il TFR, che non c’e’ piu’ ma che si continua a trattenere, ed l’11% della RAL che va per la pensione, che anche questa non c’e’ piu’. A tutto cio’ si aggiunge un aumento dell’IVA in due step che la fa passare del 20% al 23% entro due anni, teniamo sempre presente che nei paesi seri l’IVA è meno della meta’, un aumento non piu’ limitato dell’IRPEF di regioni e comuni [grande erdita’ del federalismo fiscale della Lega di Bossi].
Alcune note sull’aumento delle tasse: per prima cosa una nota sulla introduzione dell’IMU, la vecchia ICI. Una tassa sulla casa per molti aspetti incredibile: la tassa impatti sulla prima, sulla seconda e sulla terza casa non sulle successive. In sostanza la nuova IMU, rispetto all’ICI, costerà’ molto di piu’ a chi ha molto di meno. Da alcuni calcoli fatti prendendo come esempio un reddito di 100.000 euro di RAL pagherà mediamente il 30% in più rispetto alla vecchia ICI mentre chi ha una RAL maggiore dei 100.000 euro pagherà’ un 30% in meno rispetto alla vecchia ICI. Una vera tassazione alla robin hood all’incontrario rubare ai poveri per dare ai ricchi.
Alcune nota sui tagli alle pensioni: Parità di andare in pensione per uomo e donna dal 2016, aumento da 40 a 43 anni di contributi per andare in pensione ed eliminazione dal 2018 della pensione d’anzianita’. Su tutto l’impianto c’e’ un problema sostanziale: a 50 anni le aziende tendono a lasciare a casa i dipendenti in quanto vecchi per cui dopo i 50 anni uno cosa fa’?
Cosa si fa per la crescita? Assolutamente nulla. In realtà il vero problema è di quale crescita si parla? La crescita di cui parlano i neoliberisti non è la crescita del paese e non è la crescita del PIL dell’Italia, in realtà non è dato a sapere di cosa parlano perché non hanno mai fatto nulla per la crescita economica del paese.
Che cosa è fatto per la lotta all’evasione fiscale? Nulla o meglio si faranno i controlli sui pensionati costringendoli a versare i soldi della pensione in banca al posto che prelevarli in contanti in posta, misura tanto patetica quanto inutile. Misure invece indicative di quello che si vuole fare sono quelle di: non firmare l’accordo con la Svizzera, come invece fatto da Gran Bretagna e dalla Germania, che prevedono lo scambio d’informazioni per la trasparenza bancaria in modo tale che non ci possano essere i fondi neri [con la motivazione che future quanto fantomatiche leggi europee potrebbero rendere illegale il protocollo d’intesa], totale assenza di misure che vadano a cerare di riprendere i capitali da chi ha potuto usufruire di scudi di vario tipo, quegli Italia unici al mondo, che proteggono chi ha rubato.
Si può fare in modo differente? Si e lo proprro’ nel prossimo blog

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